🍷 Esportare vino negli USA ai tempi dei dazi: cosa deve sapere chi guida una PMI vinicola
- Studio Studio
- 28 apr
- Tempo di lettura: 2 min
1. La nuova realtà: i dazi cambiano le regole del gioco
Negli ultimi mesi, a causa delle tensioni internazionali e delle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, sono stati aumentati i dazi doganali su molti prodotti, compreso il vino importato.

Cosa significa questo per te, imprenditore di una cantina?
I tuoi vini costeranno di più al consumatore americano.
I tuoi margini potrebbero ridursi drasticamente.
I clienti americani potrebbero preferire vini locali o da altri paesi meno penalizzati.
👉 Non è solo un problema di prezzo: aumentano anche i rischi di insolvenza dei tuoi clienti all'estero (importatori, distributori, ristoratori).
2. Le conseguenze economiche previste
Secondo i dati di Allianz Trade:
Le insolvenze aziendali negli USA aumenteranno del +16% nel 2025.
Il PIL globale rallenterà al +2,3%, con una recessione lieve prevista negli Stati Uniti.
📉 Cosa comporta questo per chi esporta vino?
Maggiori rischi di non essere pagati.
Rallentamenti nei flussi di cassa.
Maggiori difficoltà nell’accedere al credito commerciale.
3. Caso pratico: Due cantine italiane a confronto
➡️ Cantina A – Preparata ai nuovi scenari
Firma contratti di vendita che prevedono pagamento anticipato o assicurazione del credito.
Si appoggia a società di assicurazione del credito.
Stabilisce listini flessibili, prevedendo sconti temporanei per mantenere la competitività.
Ha diversificato i mercati: oltre agli USA vende anche in Canada, Giappone ed Europa.
Risultato:✔️ Rallenta un po’ la crescita negli USA,✔️ Ma incassa puntualmente e mantiene margini sostenibili.
➡️ Cantina B – Non preparata
Continua a vendere “a fiducia” agli stessi clienti americani.
Non aggiorna i contratti.
Non diversifica i mercati.
Non applica alcuna assicurazione sul credito.
Risultato:❌ Perde clienti,❌ Subisce insolvenze,❌ Subisce gravi tensioni di cassa.
📊 Tabella di confronto
Fattore | Cantina A | Cantina B |
Fatturato USA | 1.000.000 € | 1.000.000 € |
Insoluti | 20.000 € (assicurati) | 200.000 € (non recuperabili) |
Liquidità netta a fine anno | +80.000 € | -50.000 € |
Mercati serviti | 4 | 1 (solo USA) |
4. Soluzioni pratiche per le PMI vinicole
✅ Rivedere i contratti di vendita: inserire clausole di pagamento garantito.✅ Assicurarsi contro il rischio di insolvenza: esistono polizze specifiche per l’export.✅ Diversificare i mercati: puntare su Europa, Asia, Canada, Sud America.✅ Adattare i listini: inserire sconti temporanei senza compromettere il margine netto.✅ Migliorare la gestione dei flussi di cassa: redigere regolarmente un rendiconto finanziario operativo
5. Conclusione: chi si adatta, vince
Le tensioni internazionali e i dazi non devono bloccare l'internazionalizzazione delle nostre eccellenze vinicole.Tuttavia, occorre una nuova mentalità: più cautela nella gestione dei crediti e strategie di export evolute.
🔔 Chi gestisce bene il rischio oggi, sarà il leader di domani.
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